Nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN),anche pochi minuti di blocco IT possono generare ritardi, disagi e, nei casi più gravi, compromettere l’erogazione delle cure. In un sistema sempre più digitalizzato, avere un "Piano B" non è solo prudente: è essenziale.
Una delle strategie più concrete? L'uso di modelli cartacei predefiniti, progettati per entrare in funzione in caso di interruzione tecnologica. Semplici da attivare, familiari al personale, efficaci anche in emergenza: rappresentano una soluzione concreta per garantire continuità operativa.
Perché serve un "Piano B" nel supporto IT del Servizio Sanitario Nazionale

Nel contesto del Servizio Sanitario Nazionale (SSN),la dipendenza dalle tecnologie informatiche è in continua crescita. Ma più un sistema è digitale, più è vulnerabile a guasti, attacchi informatici o blackout.
Un "Piano B" ben strutturato consente di ridurre i rischi, mantenere l’operatività dei servizi anche in assenza di sistemi digitali e rispettare le normative sulla continuità assistenziale e sulla protezione dei dati.
I principali obiettivi del "Piano B":
Gestione del rischio: ridurre al minimo le interruzioni dei servizi essenziali e i danni a dati sensibili.
Continuità operativa: garantire che i pazienti ricevano assistenza anche in contesti critici.
Conformità normativa: rispondere agli obblighi legali legati alla protezione dei dati e alla sicurezza dei sistemi.
Ma la tecnologia da sola non basta. Serve una risposta ibrida, che unisca soluzioni digitali e procedure manuali affidabili. Ed è qui che entrano in gioco i modelli cartacei.
Dalla teoria alla pratica: come implementare i modelli cartacei nel SSN

Integrare sistemi cartacei nel mondo sanitario attuale può sembrare un passo indietro, ma è una delle mosse più intelligenti per costruire un sistema realmente resiliente.
Per essere efficaci, i modelli cartacei devono essere pensati in anticipo, standardizzati e ben integrati nei workflow clinici.
Ecco i passaggi chiave per la loro implementazione:
Valutazione dei processi critici: individuare le attività che non possono fermarsi in caso di guasto IT.
Sviluppo di template dedicati: progettare moduli facili da usare, che rispecchino le versioni digitali, per facilitare il reinserimento successivo dei dati.
Formazione del personale: assicurarsi che tutto il team sappia dove trovare, come usare e come archiviare i modelli.
Esercitazioni periodiche: simulare scenari di emergenza per testare l’efficacia del piano e intervenire sui punti deboli.
Piano di emergenza e strategie per un Servizio Sanitario Nazionale più resiliente

Oltre ai modelli cartacei, un piano efficace include:
Doppia modalità operativa: gestione delle cartelle cliniche sia digitale che cartacea, con stampa giornaliera dei dati fondamentali.
Manutenzione programmata e aggiornamenti: ridurre i guasti prevedibili e rendere le emergenze meno probabili.
Formazione continua e test regolari: perché un buon piano funziona solo se il personale lo conosce bene.
Partnership tecnologiche: collaborazioni con aziende esperte per garantire sistemi aggiornati, supporto specialistico e soluzioni innovative.
In conclusione, la resilienza del SSN dipende dalla capacità di agire anche quando la tecnologia fallisce. Affiancare soluzioni digitali avanzate a modelli cartacei ben progettati significa garantire continuità, sicurezza e fiducia. Perché, in sanità, l’errore più grave sarebbe non avere un piano di riserva.